Parete del Disertore – Via Totem Bianco

Parete del Disertore - Via Totem Bianco

La Via Totem Bianco alla Parete del Disertore è una splendida arrampicata caratterizzata dal meraviglioso tetto a forma di numero sette. La via prende il nome dal caratteristico albero secco totalmente sbiancato dal tempo presente a metà via.

Di seguito una piccola testimonianza di Gianni Lanza che assistette alla prima libera di questa via.

Negli anni Ottanta ho avuto la fortuna di assistere alla prima salita in libera di questa via da parte di Patrick Edlinger. Fermi sul terrazzino di sosta guardavamo ammutoliti questa persona che pareva un alieno venuto dal futuro: con continuità ed eleganza supera la fessura e raggiunge il tetto a sette. Si riposa con una mano incastrata nella fessura dello strapiombo ed in breve supera quei 6 metri strapiombanti con assoluta tranquillità. Il grande Alessandro Gogna, che fino ad allora aveva fotografato il passaggio, dalla sosta lo invita a mettere almeno una protezione, ma lui risponde tranquillo che non era necessario. Una grande lezione ed un ricordo che porterò sempre con me.

Leggi qui l’articolo di Alessandro Gogna su GognaBlog: https://gognablog.sherpa-gate.com/la-danza-di-patrick-edlinger/

Il 30 agosto 2022 abbiamo provveduto a sostituire le vecchie soste a fix arrugginiti con nuovi fix inox. Leggi la news su: https://www.vielunghevalledaosta.com/nuove-soste-inox-al-totem-bianco-sulla-parete-del-disertore/

Lo splendido diedro fessurato di L2

Zona: Ceresole Reale, Valle Orco

Quota partenza (m s.l.m.): 1540

Quota vetta (m s.l.m.): 1880

Apritori: prima salita Roberto Bonelli e Claudio Persico nel luglio del 1976

Sviluppo arrampicata: 135 metri

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali e cunei

Esposizione: nord-ovest

Protezioni: 8 vecchi chiodi lungo la via, friend o nut incastrati nel tetto a sette, soste a fix inox

Difficoltà: VIII- (7a), VI+ obbl. 

Note: il secondo tiro relativo al tetto a 7 è a nostro avviso tra i più bei tiri della Valle dell’Orco

Equipaggiamento: normale d’arrampicata, necessaria una serie di friends fino al 4 B.D. e consigliato raddoppiare le misure medie (giallo, rosso, verde, viola e grigio)

Accesso: dall’autostrada Torino Aosta, uscire al Casello di Ivrea, proseguire per Courgnè, imboccare la Valle dell’Orco e oltrepassare Noasca, all’uscita della galleria che sale a Ceresole uscire a sinistra oltrepassare il Masso Kosterlitz e parcheggiare in prossimità del Camping La Peschera

Avvicinamento: seguire la strada asfaltata che scende verso Noasca. Subito dopo il campeggio è possibile guadare l’Orco e raggiungere una traccia che sale lungo la pietraia (presenti ometti) che porta alla base della parete verso l’evidente tetto a 7. Ore 0,20.

Dafne su L2 fotografata dal Camping La Peschera, foto di Fausto Aimonino

Relazione

L1: salire lungo un vago camino con buone lame, IV+, sosta su 2 fix da collegare, 10 m

L2: seguire la grande fessura che conduce nell’evidente diedro, V+, salire il bellissimo diedro fessurato che presenta un lieve bombamento, VII, continuare lungo il diedro, VII- (presente un chiodo), per poi affrontare il tetto in traverso verso sinistra, VIII (6c+/7a o A0) protetto da nut/friend incastrati, raggiungere la sosta da calata con catena, 20 m

L3: salire all’interno del largo camino, VI+, traversare quindi circa 1 metro a sinistra raggiungendo dei blocchi con buone maniglie, V+, uscire su tratto appoggiato, III, sosta da calata con catena, 10 m

L4: salire leggermente a destra (chiodo), IV+, raggiungere una cengia che seguita a sinistra conduce ad un bel diedro fessurato che si sale, IV+, uscire su placca in direzione del caratteristico albero morto (il totem bianco), IV+, sosta da calata con catena, 30 m

L5: non seguire i fix che salgono dritti in placca (variante BBQ) ma traversare verso sinistra raggiungendo una fessura che si sale, IV+, affrontare la placca lungo una piccola fessurina non proteggibile, V, sosta su 3 fix da collegare tra due piccoli tettini, 15 m

L6: affrontare la placca leggermente verso sinistra in direzione di un chiodo, V-, salire quindi a destra del chiodo seguendo una piccola fessura improteggibile, V, attraversare un tratto di roccia tra piccole zone vegetate quindi salire l’ultimo tratto in placca, IV, fino alla sosta su 2 fix da collegare alla base di un basso diedro, 20 m

L7: salire il breve diedro, V, quindi traversare logicamente verso destra lungo una vaga rampa erbosa, III, raggiungere l’evidente diedro che offre inaspettatamente buonissime prese, V, ed uscire sulla terrazza sommitale, sosta da calata con catena, 20 m

Discesa: In doppia lungo la via. Scendere quindi lungo il sentiero di salita. Ore 0,45. In alternativa è possibile scendere a piedi con bellissima passeggiata nei boschi di larici: in questo caso dall’uscita della via, salire per circa 40 m fino a reperire un bel sentierino che scende verso destra viso a monte e con pendenza dolce supera due passerelle sui torrenti e conduce nei pressi della falesia Pietra Filosofale, da cui prima per sterrata poi per asfalto, si rientra all’auto. Ore 1.
La partenza di L4
Le placche sprotette di L6

Foto-relazione

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