Caporal – Via Itaca nel Sole + Tempi Moderni

Caporal - Via Itaca nel Sole + Tempi Moderni

La Via Itaca nel Sole combinata a Tempi Moderni è un’arrampicata in pieno stile Yosemitico, dove placche di aderenza e splendide fessure portano alla cima della parete simbolo della Valle dell’Orco, il Caporal.

Questa combinazione è la più classica ed accessibile della parete, nonostante ciò è richiesta una buona sicurezza sul grado obbligatorio poichè si rivela un’arrampicata di discreto ingaggio che sale in un ambiente severo di placche verticali e strapiombi.

Gianni su L1

Zona: Noasca, Valle Orco

Quota partenza (m s.l.m.): 1400

Quota vetta (m s.l.m.): 1550

Apritori: Gian Piero Motti e Guido Morello nel giugno del 1975 per Itaca nel Sole – Gian Piero Motti, Ugo Manera, Vareno Boreatti, Guido Morello e Flavio Leone nel 1972 per Tempi Moderni

Sviluppo arrampicata: 200 metri

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali e chiodi a pressione

Esposizione: sud

Protezioni: soste a fix, i vecchi chiodi a pressione sono stati sostituiti con fix, chiodi tradizionali, friend/nut incastrati

Difficoltà: VIII (6c+), VI+ A1 obbl.

Note: una combinazione che ripercorre la storia del Caporal. La Via Tempi Moderni fu la prima aperta nel Caporal e in Valle dell’Orco

Equipaggiamento: 1 serie di friends completa fino al 3 B.D., raddoppiare le misure dal blu piccolo al giallo, possono essere utili anche alcuni microfriend, una staffa se si affronta la placca di L3 in artificiale

Accesso: dall’autostrada Torino Aosta, uscire al Casello di Ivrea, proseguire per Courgnè, imboccare la Valle dell’Orco e oltrepassare Noasca, quindi superare una galleria. Appena fuori dalla galleria imboccare a sinistra la strada che porta al Camping La Peschera: poco oltre parcheggiare nei pressi della sbarra che chiude la strada.

Avvicinamento: scendere lungo la strada oltre la sbarra fino a raggiungere un ingresso alla galleria carrabile sbarrato da paracarri. In corrispondenza del relativo tornante seguire l’indicazione per Caporal scritta su un masso sulla sinistra della strada. Da qui salire un ripido sentiero in direzione della parete, nei pressi della quale il sentiero prosegue a sinistra. Salire quindi verso sinistra costeggiando la base della parete, superare il caratteristico camino della Via dei Camini e raggiungere circa 30 metri a monte due vaghi diedri affiancati di qui quello di sinistra è solcato da una larga fessura. Partenza spesso bagnata. Ore 0,45.

Dafne sulla bellissima lama di L2
Anni '80, Guido Azzalea sulla fessura di Itaca nel Sole. Foto di Alessandro Gogna, Cento Nuovi Mattini

Relazione

L1 (Itaca nel Sole): salire leggermente a sinistra delle colate nere in direzione di un vecchio cordino che spesso cola acqua, V, al cordino traversare verso destra per raggiungere il secondo diedro che si sale direttamente, VI- poi V+, presenti alcuni vecchi chiodi, proseguire fino al suo termine per aggirare lo spigolo e superare una placca di aderenza a destra verso la sosta, V+, sosta con catena, 30 m. Attenzione che in questo tiro bisogna assolutamente allungare molto le protezioni se non si vuole essere impediti dalla corda.
 
L2 (Itaca nel Sole): salire verso destra seguendo la spettacolare lama da proteggere, V, raggiungere quindi la sommità della lama (attenzione che la cima è un blocco staccato, tirare con attenzione) e qui alzarsi con passo più pauroso che difficile raggiungendo un fix vicino ad un chiodo, VI, sfruttare quindi le due fessure per portarsi progressivamente su quella di sinistra, VI, presente un chiodo al termine della fessura, salire un lieve bombamento fessurato, VI-, quindi raggiungere la sosta inox con catena, 25 m
 
L3 (Itaca nel Sole): salire lungo la fessura fisica, VI+, raggiungere con passo obbligatorio il fix in placca (utile un microfriend da inserire al posto di un vecchio chiodo che non c’è più, VII, qui si prosegue su placca di aderenza verticale protetta a fix, 6c o A1, in corrispondenza dell’ultimo fix traversare verso sinistra su lungo tratto delicato e sprotetto in direzione di una vecchia sosta, VI+, quindi salire per roccia più lavorata, V+, fino a raggiungere il grande terrazzo di sosta, sosta con catena, 35 m
 
Qui si può vedere l’enorme placca gialla strapiombante detta Specchio di Itaca: la Via Itaca nel Sole che qui abbandoniamo proseguirebbe lungo una microfessura al centro dello Specchio.
 
L4 (Tempi Moderni): su una fessura a sinistra della sosta sono presenti i vecchi chiodi della via originale, oggi è più logico percorrere il corto diedro in prossimità della sosta appartenente alla Via Rattlesnake, V+, usciti su terrazzo salire un brevissimo camino quindi una bassa fessura, IV+, quindi traversare per cenge verso sinistra in direzione di due chiodi, IV-, salire la fessura con i chiodi, VI, quindi girare verso sinistra lo spigolo e salire nuovamente per diedro strapiombante con due chiodi, V+, sosta su 2 fix, 35 m. Allungare molto le protezioni se non si vuole essere impediti dalla corda
 
L5 (Tempi Moderni): salire il diedro con primo tratto strapiombante, VI-, lungo la fessura del diedro su placca abbattuta poi su fessura, V+, salire quindi verso sinistra in direzioni di vecchi chiodi affrontando la fessura esposta, VI+, usciti su piccola cengia spostarsi verso sinistra, VI+, ignorando l’ultimo vecchio chiodo per raggiungere la sosta su 2 fix, 25 m
 
L6 (Tempi Moderni): salire la placca fessurata, V+, moschettonato un vecchio chiodo spostarsi a destra in piena placca per raggiungere il fix, VI, proseguire lungo il difficile diedro fessurato strapiombante che presenta un nut, un friend e diversi chiodi, 7a (?) o A0, uscire quindi seguendo la fessura erbosa che incide la placca verso sinistra (presenti chiodi), VI, dove la fessura offre un buon posto dove proteggersi con un friend verde, piegare verso destra in direzione di un bombamento che offre un chiodo giallo, VI-, uscire quindi sulla grande placca appoggiata, IV (presente chiodo nel margine destro contro la parete), proseguire in direzione di un albero ed uscire per tratto vegetato, sosta su 1 fix e 1 golfare, 50 m. Allungare molto le protezioni se non si vuole essere impediti dalla corda.
 
Discesa: per scendere è necessario raggiungere l’ultima sosta di Rattlesnake compiendo un lungo traverso in placca facile ma totalmente sprotetto verso destra faccia a monte, scendendo verso una cengia vegetata al margine della parete, sosta su 2 fix con catena e 1 chiodo a pressione collegato con cordino, 40 m. Da qui esistono varie possibilità di calata lungo la parete. Noi abbiamo percorso la seguente: con una prima calata da circa 40 m si raggiunge la cengia sopra allo Specchio di Itaca, circa 10 metri a destra faccia a monte è presente una nuova sosta con 2 fix con cordino con maglia rapida. La seconda calata verticale permette di raggiungere la sosta alla base dello Specchio di Itaca, 30 m. Una terza calata tenendo leggermente la destra faccia a monte permette di raggiungere una sosta su 2 fix con catena sotto un bombamento, nei pressi della Via dei Camini (evidente un camino a destra), 40 m. Da qui calarsi direttamente nei pressi della Via dei Camini raggiungendo una terrazza erbosa nei pressi della quale è presente una sosta di partenza dell’Orecchio del Pachiderma, sosta su 3 fix, 30 m. Un’ultima calata lungo il camino deposita alla base della parete, 30 m.
Gianni sull'impegnativo L3
Dafne alla partenza dell'ostico L6

Foto-relazione

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LINK INTERNI

– Vedi anche Caporal – Via della Rivoluzione

LINK ESTERNI

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