Grandes Jorasses Parete Nord – Sperone Walker – Via Cassin

Grandes Jorasses Parete Nord - Sperone Walker - Via Cassin

La  Cassin allo Sperone Walker è stata considerata all’epoca dell’apertura (1938) la Via più difficile delle Alpi.

Adesso è diventata una classica di alta difficoltà ed è ambita da scalatori di tutto il mondo. Essendo una parete rivolta a nord non si trova sovente in condizioni ideali, questo fa sì che nei pochi giorni in cui è buona ci sia molto affollamento sulla via, spesso con cordate non del tutto all’altezza delle difficoltà, cosa che rallenta la progressione ed aumenta i pericoli oggettivi.

Gianni sul diedro Allain nel 1986

Zona: Monte Bianco, Grandes Jorasses

Quota partenza (m s.l.m.): 2400 ghiacciaio sotto il Rifugio Leschaux 3000 m attacco Sperone Walker

Quota vetta (m s.l.m.): 4208

Apritori: Riccardo Cassin, Gino Esposito, Ugo Tizzoni il 4-5-6 agosto 1938

Sviluppo: 1200 m

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali e cunei di legno

Esposizione: nord est parte bassa, nord ovest parte alta

Difficoltà: ED-  VI+, VI obbl.

Note: su questa parete oltre alla capacità tecnica in arrampicata è indispensabile un’esperienza matura nel campo più completo dell’alpinismo. Tenere ben presente anche un possibile cambiamento del meteo che potrebbe compromettere sia una ritirata, che la discesa stessa dalla cima lungo la via normale 

Equipaggiamento: ramponi e piccozza, 2/3 viti da ghiaccio, martello, chiodi friend, fino al 3 B.D., 1 staffa

Accesso: da Chamonix salire con il treno a Montenvers, scendere le scale e raggiungere il ghiacciaio, salire fino a raggiungere la Jonction con il Ghiacciaio di Leschaux, che si segue pianeggiante verso sinistra fino trovare una traccia sulla morena di sinistra che porta al Rifugio di Leschaux, m 2404, ore 3

Avvicinamento: scendere sul ghiacciaio, salire verso il Ghiacciaio du Mont Mallet e puntare direttamente alla base dello Sperone Walker ore 2,30, variabile secondo le condizioni del ghiacciaio.

Gianni verso il Diedro di 75 metri, 1990

Relazione

Superare alla meglio la crepaccia terminale stando sul lato destro dello sperone, quindi salire un pendio di ghiaccio, 60°, per tre tiri, andando verso sinistra, fino a trovarsi sotto al grande risalto iniziale. Qui la Via Cassin originale saliva direttamente con difficoltà estreme; questo percorso è stato ripetuto solo da Bonatti nel corso della quarta ripetizione.

Aggirare il risalto verso sinistra su rocce rotte e terreno misto, IV, fino ad una placca più verticale che si sale inizialmente verso destra per poi tornare a sinistra, V.

Andare leggermente a destra su rocce rotte fino a due diedri aperti e paralleli, partire da quello di sinistra (Diedro Rebuffat), VI+ o A0. Dopo 15 m spostarsi in quello di destra, VI+ o A0 (Diedro Allain) che si sale, VI, fino ad uscire a destra su un buon terrazzo, (da informazioni del custode del Rifugio Lascheaux questa zona nell’agosto 2019 è stata colpita da una frana che pare non abbia modificato la via originale).

Abbassarsi un po’ e traversare decisamente a destra su terreno misto o rocce rotte, tenendosi bassi, per circa 60 m. Si raggiunge così il filo dello sperone che si segue su rocce rotte, IV, fino alla base del secondo risalto. Qui fu il primo bivacco Cassin.

Abbassarsi un po’ e traversare qualche metro a destra fino alla base del grande diedro di 75 m che si risale con bellissima arrampicata per 2 tiri, V+, VI o A0.

Gianni sul Diedro di 75 metri, 1990

Superare una placca spesso bagnata un po’ verso destra, IV+, 35 metri, sosta. Successivamente andare a sinistra e poi tornare a destra, sosta. Andare ancora a destra ed entrare in un camino-diedro che si sale, IV+; dopo circa 20 m si esce decisamente a destra seguendo una bella cengia e proseguire in placca, V, circa 10 metri fino alla sosta del pendolo.

Amabile, Carlo e Nik dopo il passaggio del "Pendolo", 1990

Calarsi per 12 metri fino ad un terrazzino con sosta.Risalire un camino superficiale un po’ strapiombante, spesso con ghiaccio, V+, proseguire tenendosi verso destra fino alla base delle Placche Nere.

Angelo sulle "Placche Nere" 1990

Affrontare le Placche Nere compiendo un aggiramento verso destra e poi salire e tornare a sinistra, VI, tiro di 40 m, sosta. Salire direttamente contornando la Torre Grigia, poi andare a destra verso due diedri, V+, VI, VI+ A0. Salire i diedri e poi andare verso destra, VI, fino a raggiungere un buon terrazzo nella direzione del grande Couloir Centrale (qui a destra sale la Variante Lachenal-Terray, assolutamente sconsigliata). In questo terrazzo fu il secondo bivacco Cassin.

Salire il passaggio delle Placche Grigie superando un muro aggettante a sinistra, V+, e raggiungere la cresta dello sperone che si segue per 4 tiri di corda, IV+, fino a raggiungere, la base del nevaio triangolare.

Amabile sul muro delle "Placche Grigie" 1990

Salire il nevaio e puntare alla base della Torre Rossa, salire andando verso sinistra e poi traversare a destra fino alla base del Camino Rosso, (roccia cattiva, difficile proteggere) V+. 

Amabile verso la Torre Rossa, 1990

Salire il Camino Rosso, per tre tiri, V+, VI, roccia delicata e ghiaccio, alcuni spezzoni di corda fissa a volte presenti in loco (questa parte è la più sgradevole e pericolosa di tutta la via).

Si raggiunge il muro verticale e strapiombante della Torre Rossa, che si aggira verso destra fino a salire una placca, V, V+, che porta alla base del salto terminale.

Andare in orizzontale verso destra circa 15 metri, fino ad una sosta, superare un muro verticale, V, poi salire in canali con roccia delicata, IV, fino a delle buone terrazze, sul filo dello sperone.

Seguire un canale, IV+, misto, poi un diedro, V, andare un po’ a destra, III, e uscire direttamente in cima alla Punta Walker

Discesa: il percorso di discesa è impegnativo e pericoloso, assolutamente da non sottovalutare. E’ molto soggetto al cambiamento del ghiacciaio e dei seracchi e può variare molto di anno in anno. Si consiglia di prendere informazioni aggiornate e dettagliate presso il Rifugio Boccalatte

Foto-relazione

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LINK INTERNI

– Guarda il racconto della nostra salita del 1990 e la storia della parete Grandes Jorasses Parete Nord su www.montagnabiellese.com

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