Becco di Valsoera – Via Mellano-Perego-Cavalieri
Becco di Valsoera - Via Mellano-Perego-Cavalieri
La Via Mellano-Perego-Cavalieri al Becco di Valsoera è una pietra miliare dell’alpinismo piemontese, una di quelle tappe obbligate per gli arrampicatori del Nord-Ovest.
Quando si giunge in vista della parete sembra di essere al cospetto di un piccolo Petit Dru, dall’aspetto austero ed incombente.
Nonostante le calate in doppia lungo il versante sud-ovest agevolino enormemente la discesa rispetto ai tempi dell’apertura, questo rimane comunque un itinerario alpinistico di un certo impegno, per la sua lunghezza (circa 450 m), per il lungo avvicinamento, per le protezioni presenti e per l’esposizione della via a nord-ovest che rende il tutto freddo e severo.


Zona: Vallone del Piantonetto, Becco Meridionale della Tribolazione
Quota partenza (m s.l.m.): 1.924 alla diga di Teleccio, 2217 al Rifugio Pontese, 3150 circa l’attacco della via. Attenzione: attualmente la strada per la diga è chiusa in località Sernior (1380 m), pertanto al luglio 2025 la quota di partenza è 1380 m
Quota vetta (m s.l.m.): 3150 l’Anticima, 3212 la vetta
Apritori: Enrico Cavalieri, Andrea Mellano e Romano Perego il 6 e 7 agosto del 1960
Sviluppo arrampicata: 450 metri
Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali e cunei
Esposizione: nord-ovest
Protezioni: chiodi tradizionali da integrare, fix inox per le soste
Difficoltà: VI+ A0, VI A0 obbl.
Note: grande via dell’alpinismo piemontese. Su L6 è presente un lungo tratto in artificiale, alla data della nostra ripetizione (luglio 2025) risulta completamente chiodato a chiodi tradizionali. In tutto il vallone del Piantonetto il campo telefonico è pressochè nullo ed è solo per alcuni operatori: con Iliad ad esempio, non avrete alcun modo di comunicare da alcun luogo della valle, ne dal parcheggio, ne dal rifugio, ne dalle cime. Con TIM è stato possibile inviare qualche messaggio WhatsApp di solo testo con estremo ritardo e lentezza. Premunitevi di qualsiasi informazione online da casa poichè internet non risulta consultabile da nessun operatore. Al luglio 2025 il rifugio non offre un servizio internet.
Equipaggiamento: normale da arrampicata, friend fino al 3 B.D., corde da 60 metri necessarie per le doppie
Accesso: da Locana (frazione Rosone) imboccare la strada asfaltata che conduce al Vallone del Piantonetto e alla Diga del Teleccio. Attenzione: al luglio 2025 la strada per la diga è chiusa in località Sernior (1380 m), pertanto si devono aggiungere circa 300 metri di dislivello su strada asfaltata fino alla diga.
Avvicinamento: dalla Diga del Teleccio seguire il sentiero che costeggia il margine sinistro orografico del lago, quindi si inerpica lungo il pendio e raggiunge il Rifugio Pontese. Da qui proseguire sul sentiero che scende brevemente dietro il rifugio e costeggia il torrente inoltrandosi nel Pian della Muanda, un bellissimo pianoro a pascolo con al fondo un alpeggio. Nei pressi dell’alpeggio salire verso destra su pietraia per costeggiare una bastionata rocciosa (non c’è un percorso obbligato, non sono presenti ometti), fino a reperire una evidente sella erbosa che sale proprio in linea con la parete nella quale si trova invece una traccia più evidente. Salire lungamente sulla cresta arrotondata erbosa, poi per pietraie in bella vista della parete reperire un canale ascendente verso destra che porta a superare un primo zoccolo roccioso conducendo su una grande cengia inclinata: qui piegare a sinistra costeggiandone un secondo zoccolo fino allo spigolo sinistro (presente un ometto su grosso masso sullo spigolo). Salire ora per placche lavorate, passi di III, fino alla base della parete. La via attacca nell’evidente canale-diedro che divide la parete dalla torre staccata, fix con cordone alla partenza. Ore 1,45/2,15 a seconda del passo.



Relazione
L1: salire il vago diedro canale, III, spostarsi poi verso sinistra per placche fino ad una vaga cengia inclinata al cui margine sinistro è presente un fix su uno spigoletto di rocce rotte che conducono a vaga rampa verso destra, III, quindi appena a sinistra si reperisce la sosta con catena in comune con la Via Agrippina (visibile da terra), 45 m
L2: salire leggermente a sinistra della sosta raggiungendo un fix, V, quindi salire per placche lavorate quindi un diedro, V, qui non lasciarsi attrarre da due vecchi chiodi visibili leggermente a destra (che conducono ad incontrare un fix) ma uscire a sinistra in placca puntando verso lo spigolo sinistro, V, (troverete un chiodo giallo), salire ancora poi pacche lavorate su vago diedro aperto fino a sosta con catena sullo spigolo, 45 m
L3: salire dritto per placca e diedri verso una sosta con catena che si moschettona, IV, quindi seguire un sistema di diedri, V-, che conduce a destra sotto una grande prua di roccia, sosta su 2 chiodi e 1 fix, 50 m
L4: salire a destra della sosta ed affrontare un diedro con leggero andamento verso sinistra, V, al termine del quale una cengetta conduce verso sinistra alla sosta su 2 fix da 8 un po’ vetusti, 30 m
L5: salire la fessura-diedro sinuosa gialla con splendidi appigli, V+, quindi uscirne a sinistra (presente una sosta con 2 chiodi) in basso, salire il successivo diedro ostico in uscita, VI+, sosta da calata, 30 m
L6: salire la placca sopra la sosta ed obliquare a destra, V+, superare il primo muro con numerosi chiodi, A0, uscire con una spaccata a destra, VI, quindi affrontare un secondo muro più lavorato con numerosi chiodi, VII o A0, uscire su tratto più lavorato, V, sosta da calata, 30 m
L7: salire il fessurato, VI, superare una bellissima placca con fessurina, VI-, quindi salire per fessure e vago diedro strapiombante uscendo leggermente verso sinistra, VI, sosta da calata, 35 m
L8: salire lungamente il bellissimo diedro, V+, fino a raggiungere tre chiodi di cui 2 vicini, qui uscire con traverso a destra, V+, sosta da calata, 50 m
L9: proseguire nel diedro con fessure fisiche, VI-, sosta calata, 25 m
L10: proseguire nel diedro fino a sotto un tetto con blocchi rotti, V+, traversare a destra (non seguire un chiodo verde prima e un cordone poi ma stare a destra di essi), VI-, salire quindi le fessure con andamento verso destra, V, sosta calata, 45 m
L11: superare la piccola forcella sopra la sosta quindi traversare a destra sotto il grande becco, III, salire verso una grossa vena di quarzo, alla sinistra della quale è presente la sosta su 2 fix con cordone e maglia rapida, da cui iniziano le calate, sosta su 2 fix con cordone e maglia rapida, 25 m. E’ possibile salire ancora verso destra per raggiungere la vera anticima in cui si trova una sosta da calata, in questo caso il tiro diviene di 45 m.
Discesa: in doppia lungo la parete seguendo le soste di Nel Corso del Tempo: tutte le soste sono composte da 2 fix con cordone e maglia rapida. Tutte le indicazioni seguenti sono date viso a monte: i fix della via danno l’indicazione.



Per questa via abbiamo utilizzato il materiale GRIVEL:
- Casco Mutant
- Imbraghi Levante
- Rinvii Alpine Plume
- Assicuratore Master Pro
- Moschettoni Plume Nut K3N
- Zaino Radical Light 21 e Spartan 30
Foto-relazione

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